La Ribollita
Storia e ricetta

Azienda Agraria Chiarentana di Donata Origo

Rustica, calda, autentica. La ribollita è molto più di una semplice zuppa: è un viaggio nei sapori della tradizione contadina toscana, un piatto che racconta di stagioni fredde, di tavole semplici ma piene d’amore, di ingredienti poveri trasformati in poesia.
In questo articolo scopriamo la storia della ribollita e ti proponiamo la ricetta originale per prepararla a casa come si faceva una volta.

Le origini della ribollita


Una zuppa nata dalla cucina del recupero


La ribollita affonda le sue radici nella Toscana contadina del Medioevo, quando i nobili mangiavano i loro pasti su fette di pane e i servitori, a fine banchetto, portavano via i resti per cucinarli nei giorni successivi. Con il tempo, questa pratica si è trasformata in una tradizione: il pane raffermo, insieme a verdure di stagione e legumi, veniva “ribollito” il giorno dopo, dando vita a una zuppa densa, saporita e nutriente.

ribollita

Perché si chiama “ribollita”?


Il nome deriva proprio dal gesto di ribollire la minestra, ovvero riscaldarla il giorno dopo la prima preparazione. Non solo un’azione pratica, ma un passaggio fondamentale che esalta i sapori e rende il piatto ancora più buono con il passare delle ore.

Gli ingredienti: semplici e genuini


Gli ingredienti della ribollita sono quelli tipici dell’orto toscano invernale e della dispensa di una volta:

  • Pane toscano raffermo (meglio se senza sale)

  • Fagioli cannellini (cotti e con parte del loro liquido)

  • Cavolo nero (l’ingrediente chiave!)

  • Verza

  • Bietole

  • Carote

  • Sedano

  • Cipolla e aglio

  • Pomodoro (passata o concentrato)

  • Olio extravergine d’oliva toscano

  • Sale, pepe e timo (opzionale)


La ricetta originale della ribollita toscana


Preparazione passo passo

1. Cuoci i fagioli


Metti in ammollo i fagioli la sera prima. Il giorno dopo, lessali in abbondante acqua con un rametto di salvia e uno spicchio d’aglio. Una volta cotti, frullane la metà per ottenere una crema e tieni da parte l’acqua di cottura.

fagioli bianchi

2. Prepara il soffritto


In una pentola capiente, fai soffriggere cipolla, carota, sedano e aglio tritato con un generoso filo d’olio EVO. Aggiungi un cucchiaio di concentrato di pomodoro o un po’ di passata.

3. Aggiungi le verdure


Unisci le verdure tagliate a listarelle: cavolo nero, verza, bietole. Aggiungi un po’ d’acqua di cottura dei fagioli e cuoci a fuoco lento per almeno 45 minuti, finché le verdure non saranno morbide.

4. Unisci i fagioli


Aggiungi sia i fagioli interi che quelli frullati. Regola di sale e pepe, e lascia cuocere ancora 20-30 minuti.

5. Assembla la ribollita


In una zuppiera o direttamente in pentola, alterna strati di pane raffermo a mestolate di zuppa calda. Copri e lascia riposare almeno qualche ora, meglio ancora tutta la notte.

6. Ribolli e gusta


Il giorno dopo, rimetti la zuppa sul fuoco e falla “ribollire” lentamente. Servi calda, con un filo d’olio extravergine d’oliva crudo e, se vuoi, una spolverata di pepe nero.

I segreti per una ribollita perfetta



  • Non avere fretta: più la ribollita riposa, più è buona.

  • Pane sciapo e ben secco: trattiene meglio il sapore e non si sfalda troppo.

  • Cavolo nero protagonista: senza di lui, non è una vera ribollita.

  • Mai frigo, sempre ribollita: scaldarla il giorno dopo è il suo tratto distintivo.


  • Un piatto che profuma di Toscana


    La ribollita è un simbolo di cucina povera diventata patrimonio culturale, un piatto che rappresenta la saggezza del “non si butta via niente” e che continua a conquistare per la sua bontà autentica.
    Che tu sia in un agriturismo nella campagna senese o nella tua cucina di casa, portare a tavola una ribollita è come servire un pezzo di Toscana.

    toscana

    Provala, gustala, raccontala. La ribollita non è solo una ricetta: è un racconto d’inverno, da condividere.

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    Vieni a provare la vera ribollita toscana!

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