Tartufo Bianco
Gastronomia senese

Azienda Agraria Chiarentana di Donata Origo

Fra i tanti tesori della gastronomia senese troviamo anche il preziosissimo tartufo bianco.
Il territorio più a sud della Toscana nasconde, a pochi centimetri dalla superficie del suolo, i tartufi più pregiati in assoluto, assieme a quelli forse più celebri di Alba in Piemonte e di Norcia in Umbria.

La ricerca del tartufo è una tradizione molto antica in Val d’Orcia e in tutta la provincia di Siena: non è inusuale, in autunno, passeggiando per i boschi, imbattersi nel cercatore di tartufi, o tartufaio, che pare quasi un tranquillo signore a passeggio in compagnia di un fidato amico a quattro zampe; osservando meglio si scopre che si tratta di un attento cercatore di tesori nascosti, armato di vanghetto e di ricompensa per l’amico e socio, al quale vanno riconosciuti i giusti meriti – è grazie alla finezza dell’olfatto dei fidi cani addestrati che si trovano i preziosi tartufi bianchi.

La facilità con cui i tartufi bianchi crescono in queste zone è un segnale del tutto positivo: infatti, dove i terreni sono contaminati e insalubri fanno estrema fatica a svilupparsi.

Si può dire che il tartufo bianco sia una “sentinella ambientale” che ci indica costantemente, di stagione in stagione, il perfetto stato di salute di cui godono i terreni della Val d’Orcia e della provincia di Siena tutta.

Al tartufo sono dedicate varie manifestazioni che si svolgono nel corso dell’anno, dedicate sia al mercato del prezioso tubero stesso, che genera un certo movimento vista l’entità del suo valore, che all’enogastronomia. Anche in questo settore il tartufo bianco ricopre un ruolo di grande importanza, a livello nazionale e internazionale, ed è quindi giusto che venga adeguatamente celebrato con eventi ad hoc.

Anche la ricerca del tartufo suscita molta curiosità ed è divenuta un’attività molto ambita, non solo per aspiranti professionisti del settore, ma anche per i curiosi che desiderano cimentarsi in questa affascinante ricerca, che richiede tempo e pazienza, ma che ripaga con l’emozione di una vera e propria scoperta e, male che vada, sarà comunque stata una bella passeggiata a contatto con la natura.

Sono molti, infatti, gli eventi, o anche le strutture turistiche, che prevedono, come attività di intrattenimento, la ricerca del tartufo in compagnia, ovviamente, di un tartufaio esperto e del suo fido compagno.

È un’esperienza che vale davvero la pena fare: il bottino della passeggiata potrebbe essere un bel tartufo bianco da gustare su un buon piatto di pappardelle, magari.

Se stai pensando di dedicarti a questa attività per gustare un tartufo bianco freschissimo o se sei tanto fortunato da riceverne uno in regalo, ricorda che il tartufo bianco va sempre consumato a crudo, che non gradisce affatto la cottura. Aggiungilo, quindi, solo al momento del servizio sulla portata che hai deciso di impreziosire.


Vuoi Informazioni?
Invia adesso la tua richiesta
info@chiarentana.com